sabato 5 maggio 2012

Maghreb: Marocco, il governo islamista alla prova del potere



Ha destato scalpore in Marocco e nel Maghreb la decisione del Primo ministro marocchino Benkirane di abbandonare i funerali del primo presidente dell’Algeria indipendente, Ahmed Ben Bella, che si sono tenuti ad Algeri il 13 aprile, a seguito della presenza del presidente della RASD Mohamed Abdelaziz.
Intanto si segnala la prima crisi aperta tra il primo Ministro Benkirane e la società. Nel progetto di riforma delle tv pubbliche il leader del partito islamista (PDJ) “al potere” aveva fatto inserire una massiccia presenza sia della lingua araba che delle trasmissioni religiose, sollevando la protesta non solo della società civile.
L’informazione si dimostra così uno dei lati più oscuri del regime. Il giovane cantante rap Mouad Belghouat è in prigione dal 28 marzo dopo che su YouTube è apparso un montaggio dei suoi clip con una scena in cui un poliziotto con la testa d’asino interpella un attivista del movimento di opposizione “20 febbraio”. Il cantante nega di essere all’origine del video, ora tolto dalla circolazione. Rilasciato a fine aprile l’editore di giornali Rachid Nini dopo un anno di prigione per “disinformazione”. Nel quotidiano arabofono Al Massae (il più diffuso) aveva messo in causa il direttore dei servizi segreti Abdellatif al-Hammouchi per l’esistenza un centro di detenzione e di tortura segreto a Témara, a sud di Rabat.

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