giovedì 19 aprile 2012

Sahrawi: Campagna Consiglio di Sicurezza

Il Segretario dell’Onu ha consegnato il 5 aprile il suo Rapporto annuale sul Sahara Occidentale al Consiglio di Sicurezza che deve prendere decisioni in vista della scadenza della missione dei caschi blu (MINURSO) il 30 aprile 
prossimo.  
Nel Rapporto, messo online una settimana più tardi dopo alcune modifiche “tecniche”, Ban Ki-moon analizza nei dettaglia tutti gli aspetti, dalle violenze nei territori occupati, alle attività diplomatiche, agli ostacoli incontrati dalla MINURSO. Da questo punto di vista, il Rapporto è un’analisi lucida dell’impotenza della MINURSO, limitata ad osservare il cessate il fuoco senza poter esercitare le funzioni di una normale missione di pace Onu, a cominciare dall'osservazione le violazioni dei diritti umani. 
Ancora una volta Ban Ki-moon fa riferimento, come nel Rapporto dello scorso anno,  ai meccanismi previsti dal Consiglio dei diritti umani. Ma alla luce dei fatti illustrati nel Rapporto ciò che appare urgente è l’adozione di misure di prevenzione delle violazioni e non solo di accertamento. Purtroppo non c’è alcun esplicito riferimento ad estendere il mandato della MINURSO alla protezione della popolazione civile, come avviene per tutte le altre missioni di pace dell’Onu. Il Segretario dell’Onu sembra essersi rassegnato all’avvertimento della Francia che da anni minaccia il veto se una tale proposta fosse discussa e messa ai voti.
Per questo motivo è importante fare pressione sui membri dei CdS affinché non cedano ancora una volta al ricatto della Francia. L’ANSPS, insieme alla rete di solidarietà europea ed internazionale, invita pertanto le organizzazioni di 
solidarietà, le istituzioni nazionali e locali, i singoli ad una mobilitazione nei confronti dei membri del Consiglio di Sicurezza, che per il biennio 2012-13 vede la partecipazione del Marocco, ma anche al ministro degli Esteri del proprio paese e ai parlamentari.

Di seguito alcune indicazioni e gli indirizzi per rivolgervi alle 
istituzioni.

Per le organizzazioni e le istituzioni:
Al Presidente di turno del Consiglio di Sicurezza (USA)  per conoscenza ai 
membri del CdS
Al Ministro degli Esteri del proprio paese
Alla Delegazione francese all’Onu e all’Ambasciata francese nel proprio paese


Per i singoli:
Al Parlamentare europeo di riferimento affinché scriva al Ministro degli 
Esteri del proprio paese
Al Presidente del Consiglio di Sicurezza (e per conoscenza ai membri del CdS)

Punti chiave della lettera/mail:
- La violazione dei diritti umani nei Territori occupati del Sahara 
Occidentale continuano, come riferito dall’ultimo Rapporto del S. G. dell’Onu 
al Consiglio di Sicurezza.
- La MINURSO è l’unica missione di pace dell’Onu che non ha mandato di 
monitorare i diritti umani e di proteggere la popolazione civile.
- Per questi motivi si deve estendere il mandato della MINURSO alla 
supervisione e alla protezione dei diritti umani.


Esempio di richiesta:

Chiedo che la MINURSO riceva il mandato di vigilare sul rispetto dei diritti 

umani nei Territori del Sahara Occidentale sotto occupazione del Marocco e che 

sia messa in condizione di esercitare la funzione per la quale è stata 
istituita: l’organizzazione del referendum di autodeterminazione nel Sahara 
Occidentale.

Richiesta specifica alla Francia:



Chiedo che il governo francese cessi il boicottaggio dei tentativi di 
estendere il mandato della MINURSO alla protezione dei diritti umani nel Sahara 
Occidentale occupato.

Mail dei paesi membri del CdS:
Presidente CdS (USA) usunpublicaffairs@state.gov 

Cina: chinamission_un@mfa.gov.cn
Francia: france@franceonu.org
Russia: rusun@un.int
Inghilterra: uk@un.int,

Membri non permanenti:
Azerbaijan: azerbaijan@un.int 
Colombia: nosorio@colombiaun.org
Germania: info@new-york-un.diplo.de
Guatemala: guatemala@un.int;
India: india@un.int,
Marocco: info@morocco-un.org,
Pakistan: pakistan@un.int,
Portogallo: portugal@un.int,
Sud Africa: pmun.newyork@dirco.gov.za,
Togo: togo@un.int

Ministero degli Esteri
segreteria.terzi@esteri.it

mercoledì 18 aprile 2012

La primavera sahrawi all'Università Roma3

Martedì 24 aprile, il Prof. Luciano Ardesi,  terrà un Conferenza sul tema della primavera araba e sulla questione del Sahara Occidentale:

"Una primavera dimenticata: 
la resistenza popolare nel Sahara Occidentale"

L'incontro è aperto agli studenti della Prof.ssa Anna Bozzo e a tutti gli amici e gli studiosi della cultura araba e del Sahara Occidentale.
***
 24 aprile 2012,  ore 16.00 - 
 la Sala del Consiglio del Dipartimento di Studi Geografici- Antropologici (I Piano) 
Facoltà di Lettere e Filosofia - Roma Tre (Via Ostiense 234 , Metro B - Marconi)

martedì 17 aprile 2012

La questione sahrawi al Consiglio di Sicurezza


Il mese di aprile vede il Consiglio di sicurezza dibattere la questione del Sahara Occidentale. Il 30 aprile scade infatti la missione dei caschi blu (MINURSO), ci si aspetta che venga rinnovata di un altro anno, come avviene da tempo.
Il Segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha presentato al Consiglio di sicurezza il 5 aprile il Rapporto che dovrà orientare la discussione. Il “Gruppo di amici del Sahara Occidentale” formato da Usa, Gran Bretagna, Francia, Russia e Spagna, avanzerà la proposta di compromesso, anche se la situazione di stallo che dura da più di vent’anni sembra non più accettabile.  Il Rapporto è stato messo online una settimana più tardi con alcune modifiche “tecniche”,  denunciate dal Polisario come volte ad attenuare la portata della MINURSO che, come il suo acronimo ci ricorda,  è stata costituita per organizzare un referendum nel Sahara Occidentale. Del resto nel suo Rapporto Ban Ki-moon denuncia proprio l’impossibilità per la missione dei caschi blu di svolgere le proprie funzioni.
Il vero problema infatti è il mandato dei caschi blu. Alcuni paesi e Christopher Ross, inviato speciale del Segretario generale, vorrebbero che comprendesse la protezione dei civili e dei diritti umani, com’è il caso di tutte le missioni di pace dell’Onu attualmente in corso, con l’unica, incomprensibile, eccezione della MINURSO. La Francia ha sempre minacciato il veto nel caso in cui la proposta venga formalizzata, e il Polisario ha denunciato alla stampa a New York come anche questa volta la Francia stia manovrando per impedirne anche solo la discussione.
Per questo motivo la rete di solidarietà europea ed internazionale, cui l’ANSPS si fa promotrice in Italia, ha lanciato una Campagna in direzione del Consiglio di sicurezza (cfr. il comunicato ANSPS  del 16 aprile) affinché rigetti una volta per tutte il ricatto della Francia e consenta alla MINURSO di esercitare le funzioni che sono proprie a tutte le missioni di pace dell’Onu.
Da ricordare anche il fatto che il Marocco è, per il biennio 2012-13, membro del Consiglio di sicurezza, e prenderà pertanto parte al voto.

Una manifestazione internazionale è stata organizzata nei Territori occupati, nei campi profughi, in diverse città europee il 14 aprile e in Australia il 13 aprile, ad iniziativa dell’Unione degli Studenti Sahrawi (UESARIO), davanti alle sedi delle Ambasciate e Consolati di Francia. In una lettera inviata il 16 aprile ai membri del Consiglio di Sicurezza, l’UESARIO chiede che alla MINURSO sia finalmente concesso di proteggere i diritti umani e denuncia la posizione della Francia. (Cfr.: http://minurso.tumblr.com/ ).
A Roma la manifestazione a piazza Cinque Lune, davanti al Consolato francese, è stata animata dai giovani sahrawi, organizzati nella Lega degli studenti sahrawi in Italia alla loro seconda uscita in piazza (vedi sotto). Dal Consolato il gruppo si è poi spostato in piazza Farnese, dove ha sede l’Ambasciata.

Nuovi colloqui informali tra Polisario e Marocco


La nona serie  di colloqui informali tra Polisario e Marocco si è tenuta dall’11 al 13 marzo 2012  a Greentree Estate (Long Island, nello Stato di New York) sotto gli auspici dell’Onu. Nessun progresso sostanziale sulla strada dell’autodeterminazione.
La Risoluzione del Consiglio di sicurezza n. 1979 del 27.4.2011 riaffermava infatti la volontà di aiutare le parti a giungere ad una soluzione politica giusta, durevole e reciprocamente accettabile che permetta l’autodeterminazione del popolo del Sahara Occidentale, salvaguardando i principi della Carta dell’Onu.  Mauritania e Algeria hanno assistito, in qualità di osservatori, alla sessione di apertura e chiusura e durante la discussione delle misure di fiducia.
Le parti hanno ribadito le proprie posizioni, e rigettato le proposte dell’altra parte, come base esclusiva di discussione. D’altro canto è continuato il confronto sullo sminamento, le risorse naturali e l’ambiente, temi sui quali le parti hanno registrato dei progressi e la volontà di continuare, senza pregiudizio per lo status futuro del Sahara Occidentale. L’obiettivo è costituire una base di dati che consenta di incanalare le prossime discussioni.
Quanto alle misura di fiducia l’Alto Commissariato ai rifugiati  (ACNUR) metterà a disposizione da aprile un aereo di maggiori capacità (150 passeggeri) che consentirà  di aumentare a 6.000 ogni anno il numero dei beneficiari delle visite familiari. L’ipotesi di effettuare le visite via terra è stata nuovamente accantonata. Sono stati inoltre analizzati i risultati del secondo incontro a Ginevra con l’ACNUR (24-25 gennaio 2012) e si è deciso la tenuta di due seminari, in giugno e in ottobre 2012. Uno dei seminari riguarderà il ruolo della donna e il significato della khaima (la tenda tradizionale) nella cultura hassaniya.
I prossimi due colloqui informali si terranno a giugno in Europa, e a luglio (prima dell’inizio del mese del Ramadan) in un luogo ancora da definire.
Christopher Ross, inviato personale del Segretario generale dell’Onu, effettuerà una visita nella regione, ivi compreso il Sahara Occidentale, a partire da metà maggio.
Al termine dei colloqui il capo-delegazione sahrawi, Khatri Addouh, da poco riconfermato presidente del Parlamento, ha fatto appello al Consiglio di sicurezza affinché assuma pienamente le proprie responsabilità, e ha ribadito l’assoluta necessità di un referendum di autodeterminazione. Nel corso dei colloqui – ha aggiunto -  il Polisario ha sollevato la questione dei diritti umani nei Territori Occupati, il libero accesso al territorio di Ong, stampa e osservatori internazionali. Ha giudicato inammissibile il silenzio dell’Onu sulle violazioni dei diritti fondamentali.
I colloqui appena svolti sono i primi da quando il Marocco è entrato a far parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu dal 1° gennaio 2012, per due anni. La delegazione marocchina era diretta dal nuovo ministro degli Esteri El Otmani, del PJD (Partito Giustizia e Sviluppo) partito islamista, recente vincitore delle elezioni legislative del novembre scorso.
I precedenti colloqui informali si erano tenuti il 5-7 giugno e il 19-21 luglio 2011.

La protesta capillare nei Territori Occupati


Malgrado la repressione, gli atti di intimidazione, la realtà quotidiana nei Territori Occupati della RASD è straordinariamente ricca di attività. Nel mese di marzo è continuata la mobilitazione che aveva raggiunto il suo picco durante gennaio e febbraio in coincidenza con l’annuncio del processo dei prigionieri di Gdeim Izik (poi rinviato)  e la discussione su un nuovo accordo economico tra UE e Marocco. La protesta degli attivisti dei diritti umani è diffusa sul territorio in mille rivoli per evitare o rendere più difficile la repressione brutale e massiccia. Nelle diverse città occupate le proteste si “delocalizzano” nei diversi quartieri, talvolta contemporaneamente. Si tratta di una tattica dettata dal momento, anche se reali sono le difficoltà per organizzare una protesta generalizzata nelle condizioni attuali.
Le azioni diffuse capillarmente cercano di superare il rischio del silenzio e dell’indifferenza attraverso la diffusione di foto, video delle proteste e comunicati, quasi esclusivamente in arabo, il che non rende agevole la sua conoscenza in Europa e in Occidente.
Da evidenziare nel mese di marzo anche la protesta più propriamente sindacale. Si tratta del grave problema della disoccupazione tra la popolazione sahrawi, a causa delle discriminazioni cui i sahrawi sono sottoposti. La protesta è anche occasione per denunciare lo sfruttamento delle risorse naturali da parte del Marocco, in contrasto con la legalità internazionale.
Sul piano della repressione, oltre agli interventi della polizia per soffocare le dimostrazioni, da sottolineare la continuità della strategia marocchina di detenere prigionieri politici senza capi di accusa e senza tempi certi sui processi. Ultimo caso quello di Ghali Buhella, giovane elettricista sahrawi di El Aiun noto per la sua partecipazione a numerose proteste, arrestato e detenuto dal 29 luglio 2011 nella Carcel Negra di El Aiun. Ancora in attesa di giudizio ha intrapreso uno sciopero della fame l’8 marzo per protestare contro il mancato processo e le condizioni di prigionia.
Per i 23 prigionieri politici del “Gruppo di Gdeim Izik” detenuti nel Carcere di Salé (Marocco), malgrado le promesse e una visita a metà marzo del giudice di istruzione  e del responsabile delle carceri, la situazione non è sostanzialmente cambiata.

Il nuovo contesto regionale


All’inizio del mese di marzo si sono nuovamente rincorse le notizie circa la presunta liberazione di Rossella Urru. La provocazione di alcuni mezzi di informazione basati nella regione saheliana e la mancanza di deontologia professionale di alcune agenzie e quotidiani italiani sono stati palesi.
Nel frattempo i dati regionali sono cambiati: nuovi attacchi terroristici di Al Qaida nel Maghreb Islamico (AQMI), il colpo di Stato in Mali ad iniziativa di un gruppo di militari, poi costretti a farsi da parte, la proclamazione dell’indipendenza dell’Azawad (nord del Mali) da parte della rivolta tuareg. Sullo sfondo le gravi difficoltà della riconciliazione e della transizione in Libia, senza contare l’evoluzione della “primavera araba”.
Dedicheremo prossimamente uno speciale Sahrawi Report per illustrare la nuova situazione regionale. 

Il ministro degli Esteri italiano in Algeria


Il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha compiuto il 15 marzio una visita ad Algeri, dove ha incontrato il suo omologo algerino Mourad Medelci.
Nel corso dell’incontro ha affrontato il tema del rapimento delle due italiane, Maria Sandra Mariani Rossella Urru, ed ha affermato che "l'Italia è nettamente contraria al pagamento di riscatti. Questo lo abbiamo detto in passato e continuiamo ad affermarlo in tutte le sedi internazionali". Il ministro ha così motivato la posizione italiana: "è qualcosa di negativo perché s'incanala inevitabilmente in finanziamenti di gruppi terroristici". Ha inoltre ribadito la volontà di mantenere il massimo riserbo sulle eventuali notizie e sviluppi che riguardano i due ostaggi, che ritiene essenziale ai fini della loro liberazione.
Al centro dei colloqui la cooperazione economica tra Italia ed Algeria, anche oltre il settore energetico. Il ministro era accompagnato da una folta delegazione di imprenditori italiani. Riprenderanno entro breve i vertici annuali italo-algerini sospesi nel 2007.
Nel corso di un’intervista al quotidiano in lingua araba El Khabar, Terzi si è pronunciato a favore dei colloqui tra Marocco e Polisario al fine di una soluzione che garantisca il diritto all’autodeterminazione. Ha annunciato anche il sostegno delle visite familiari nel quadro dell’ACNUR (30 mila €!) e  al Programma alimentare mondiale (200 mila euro).

L’Internazionale Socialista e il Sahara Occidentale


Il Comitato speciale dell’IS sul mondo arabo si è riunito a Istambul (Turchia) il 23 e 24 marzo, con la partecipazione di partiti, movimenti e bloggers di diversi paesi arabi, sotto la presidenza di George Papandreu. Erano presenti per il Sahara Occidentale Mohamed Sidati, ministro della RASD in rappresentanza del Fronte Polisario (che fa parte dell’IS come osservatore), e per il Marocco  El Ajlaoui El Moussaoui per l’USFP. Numerosi i temi affrontati, tra questi la questione del Sahara Occidentale. Nella Dichiarazione Finale si può leggere: “Il Comitato esorta il Marocco e il Fronte Polisario a continuare i negoziati per una soluzione pacifica e durevole del conflitto del Sahara Occidentale sotto gli auspici dell’Onu e reitera il suo sostegno al diritto del popolo sahrawi all’autodeterminazione come espresso dal Consiglio dell’IS a Atene lo scorso anno. L’Internazionale Socialista continuerà ad operare con tutti gli attori a favore della democrazia e dei diritti umani”.

La voce dei giovani sahrawi in Italia

Si è svolta sabato pomeriggio 31 marzo, in Piazza Santi Apostoli a Roma, la manifestazione pro-sahrawi che ha coinvolto giovani, studenti, giornalisti e associazioni della rete di solidarietà internazionale.
L’iniziativa aveva l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica alla causa sahrawi e protestare contro il silenzio interno alla questione di un popolo che da quasi quaranta anni è diviso tra i territori occupati dal Marocco e i campi profughi in Algeria. Provocare per rafforzare la rete è un modo per non far dimenticare le violazioni di diritti umani che il governo marocchino esercita contro un popolo che chiede di esprimersi liberamente attraverso un Referendum, promesso dal 1975.
La manifestazione è stata promossa e sostenuta dalla neonata Lega degli studenti sahrawi in Italia, fondata nel febbraio del 2012, in piena integrazione e cooperazione con l’organizzazione degli studenti sahrawi nata in Spagna, già dal 1975. A scopo politico e socio-culturale, la Lega ha il compito di informare sulla lotta pacifica, praticata costantemente da sahrawi, e promuovere incontri, conferenze e dibattiti. Rappresentate degli studenti sahrawi è stato designato Dhjoumani detto Meini Per informazioni sulle attività e le politiche della Lega rivolgersi a: legastudentisaharawiitalia@gmail.com

La Lombardia a sostegno del popolo sahrawi

Dopo l’incontro tra il presidente del Consiglio Regionale Lombardia e una delegazione sahrawi nello scorso settembre, su iniziativa del Coordinamento regionale di solidarietà al popolo saharawi, il Consiglio ha inviato una missione nei campi profughi dal 3 all’8 febbraio, guidata dalla vicepresidente del Consiglio Sara Valmaggi e comprendente anche consiglieri della Provincia di Milano. A seguito di questa visita, il Consiglio Regionale ha approvato il 6 marzo una mozione nella quale impegna la Giunta regionale a sollecitare gli organismi internazionali per una soluzione in sintonia con l’Onu, e l’UE per un maggior protagonismo e impegno umanitario. Chiede inoltre l’apertura di un tavolo di confronto con il coordinamento regionale per sostenere le iniziative di solidarietà delle amministrazioni locali e delle ong. La mozione sostiene gli sforzi del ministero degli Esteri per la liberazione di Rossella Urru e degli altri ostaggi.

Il Seminario nazionale sull’accoglienza dei bambini sahrawi

Con la partecipazione del neo-Ministro, già Segretario di Stato, della Gioventù e dello Sport della Rasd, Mohamed Mouloud, il Seminario nazionale sull’Accoglienza dei bambini sahrawi ha riunito, il 31 marzo a Firenze, Enti Locali e associazioni per rinnovare la condivisione e lo sviluppo del Programma nazionale per le vacanze estive dei bambini “Ambasciatori di Pace”.
Le parole del ministro hanno messo in risalto la necessità dell’unitarietà del Programma, particolarmente preziosa perché comprensivo di progetti diversificati, come quelli dedicati ai diversamente abili ed ai celiaci. Tale diversità caratterizza in modo particolare l’accoglienza in Italia rispetto ad altri paesi europei, Spagna compresa.
L’incontro è stato, inoltre, luogo di confronto e dibattito sulle questioni più complesse del Programma e ha presentato nuove opportunità di miglioramento, basate sulla condivisione delle scelte e sulla completa collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti, con l’intento di rafforzare i rapporti trai Partner. Alla fine è stata fatta la scelta di mantenere unitario il Programma che, malgrado le difficoltà economiche, anche quest’anno, come già lo scorso anno, vedrà un leggero aumento dei bambini ospitati in Italia con il coordinamento dell’ANSPS, proprio nell’anno che vede una drastica diminuzione dell’accoglienza in Spagna.
Tra le novità del 2012 : la gestione collegiale, e distribuita sul territorio, dell’accoglienza attraverso l’allargamento dell’Equipe nazionale; l’introduzione del “Sahrawi Day”, per dare visibilità nazionale alla presenza dei bambini sahrawi in Italia, e il lancio del concorso per la miglior produzione multimediale “Che cosa ho imparato dai bambini sahrawi”, per sostenere lo scambio educativo e interculturale tra la cultura sahrawi e quella italiana, aspetto fondamentale dell’intero progetto.
Sulla base dei risultati del Seminario nazionale, è stato siglato tra il ministro Mohamed Mouloud e il presidente dell’ANSPS il nuovo Accordo RASD- ANSPS che regola l’Accoglienza 2012.

In occasione della venuta in Italia per il Seminario nazionale sull’Accoglienza, il ministro della Gioventù e dello Sport, Mohamed Mouloud, ha effettuato tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, una serie di incontri con i responsabili giovanili di alcuni partiti politici. Ha incontrato il coordinatore giovani dell’IDV, Rudi Russo, il segretario nazionale dei Giovani democratici, Fausto Raciti insieme ad una delegazione, il presidente e la segretaria nazionale della Federazione giovanile socialista (FGSI), Mattia Di Tommaso e Claudia Bastianelli. Ha inoltre incontrato il responsabile internazionale dell’UISP (Unione italiana sport popolare) Carlo Balestri.
Il ministro è stato ricevuto dal Sindaco di Sesto Fiorentino, e a Rosignano Marittimo (LI) dal Sindaco, dal Presidente del Consiglio Comunale e dal Presidente dello Sporting club - Partner del progetto sportivo estivo.